Immagina che la Terra stessa scriva una lettera al genere umano
sono la Terra, no, non la terra che usate per coltivare le piante…
Sono la Terra, il vostro Pianeta, la vostra casa!
Voi abitate sulla mia superficie ed io ne sono fiera.
Come state? Io non tanto bene!
Ed è per questo che vi scrivo, fermatevi e riflettete. Non è più
una richiesta, è un obbligo. L’anno scorso le tempeste di fuoco che hanno
bruciato i miei polmoni ed i ghiacciai che si disintegrano non vi hanno fermato,
né la consapevolezza di essere i soli responsabili di tutto ciò. Continuate a
sbagliare ed è difficile ammettere di essere gli unici responsabili di questa
grande minaccia.
Ora le fondamenta stanno
cedendo, è il momento che mi ascoltiate…lasciatevi guidare dal buon senso!
Non sono un nemico, sono un alleato che riporterÃ
l’equilibrio.
Guardatevi attorno e chiedetevi come state, non si può essere sani
in un ecosistema malato.
Vi aiuterò, se mi ascoltate.
La Terra.
Ginevra Tomaselli, 3^B
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Cari umani,
come vi sentite in questa quarantena? Rinchiusi per tanto tempo nelle
vostre case, come se foste in prigione…
Bhe, sappiate che questo non è niente in confronto a tutto quello che avete
prodotto nei miei confronti e vi faccia riflettere sul vostro comportamento.
Vi ho accolti, vi ho dato terreni dove poter coltivare, cibo da mangiare,
pelle con cui potete vestire il vostro corpo, vi ho dato acqua da bere e acqua
con cui lavarvi.
Vi ho dato materiali con cui costruire le vostre case, vi ho dato i più bei
spettacoli della natura…
Da cascate a foreste incantevoli, da mari immensi a tramonti magnifici, da
albe ad altissime montagne da scalare e da cui vedere un magnifico panorama.
Ma a quanto pare a voi non interessa il fatto che vi ho accolti, donandovi
tutto ciò…
Ognuno è interessato solo a sé stesso ed alla propria felicità e non
quella del prossimo. Mi state uccidendo con tutta la plastica che buttate ogni
giorno in mare, con gli animali che uccidete ogni giorno per mettere qualcosa
sotto i denti, con le foreste che bruciate quotidianamente per il solo scopo di
costruire i “beni,” che ritenete necessari.
Vi ho lasciato fare per ben molto tempo con la speranza che aveste compreso
i vostri errori da soli, ma a quanto pare non riuscite ad ampliare la mente,
quindi ho deciso di prendere le redini della situazione.
Ora la natura si sta ribellando e sta tornando a fiorire. Gli animali
stanno tornando a passeggiare per le vie delle città e dei paesi, le acque dei
mari ritornano cristalline e i delfini nuotano felici.
Sto finalmente respirando un’aria pulita, non inquinata come quella che mi
stavate facendo respirare.
Sto rinascendo dalle macerie che avevate creato.
Spero che questa quarantena vi faccia riflettere e non solo su quello che
mi avete fatto, ma anche su di voi. Scusate se ho provocato così tante morti,
ma con altri metodi non comprendevate, perdonatemi! Non avevo altra scelta!
Detto questo, vi saluto e spero che la prossima volta vi incontrerò più
responsabili delle vostre scelte che prendete e che prenderete.
Saluti, la Terra.
Aurora
D’Amato,3^B
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Carissimi umani, sono il vostro pianeta Terra. Ho pensato spesso di
scrivervi, ma questa volta non posso proprio farne a meno. Sapete, io sono
molto più di un semplice pianeta: io sono la vostra dimora, vostra madre Terra
e, proprio come voi, sono unica e quindi speciale. Circa duecentomila anni fa
siete comparsi e vi siete moltiplicati diventando tantissimi... ma il problema
non è questo! La vostra mancanza di rispetto nei miei confronti, dopo avervi
dato tutto ciò che possedevo, è quello che mi fa più male. In sette miliardi e
mezzo formicolate sulla mia pelle, mi pungete con trivelle per succhiarmi olio,
scavate gallerie per estrarmi elementi preziosi e poi mi avvelenate con i
rifiuti che buttate dappertutto. Abbattete le foreste, sterminate le mie creature,
asfaltate, cementate e bruciate tutto; mi intossicate con i vostri gas e con il
tempo siete riusciti anche a cambiare il clima provocando lo scioglimento di
gran parte dei miei candidi ghiacciai. Mai nessuna specie aveva osato tanto e
anche se molti scienziati, molte associazioni rendono pubblica la mia
sofferenza, voi continuate imperterriti a sbagliare. Ricordatevi solo che voi
siete quelli che hanno bisogno di me e non io di voi e soprattutto vi posso
assicurare che non esiste posto migliore per vivere, anche se vi affannate
tanto andando in giro per lo spazio in cerca di un altro pianeta che possa un
giorno sostituirmi. La vostra arroganza e indifferenza verso di me sarà la
vostra fine, quindi, prendete coscienza delle vostre azioni e cercate di
riparare ai danni fatti in tutti questi anni. Io ho solo bisogno del vostro
amore e di tante cure, proprio come voi. Ho quattro miliardi e mezzo di anni e
da quando avete messo piede sul mio suolo, vi ho amato e sostenuto come solo
una madre fa con i propri figli.
VOSTRA MADRE TERRA
Vittoria Miola, 3^B
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Caro genere umano,
sei mio ospite da generazioni, ti ho
offerto di vivere in un paradiso, ma tu mi hai modificato per adattarmi alle
tue esigenze. Sei responsabile dell’estinzione della maggior parte della specie
animale, con la quale dovevi convivere, del disboscamento e delle tempeste di
fuoco che hanno bruciato i miei polmoni. Mi hai contaminato in cambio di denaro,
le mie fondamenta stanno cedendo; fiumi, oceani sono ormai inquinati dalla plastica,
mi stai ripulendo. Cento anni fa hai scoperto la combustione a petrolio, non
sapendo però le conseguenze che avrebbe portato su di me. Ad oggi sono delusa
da te, in quanto anche se hai visto che essa porta effetti negativi, continui
ad usarla come se nulla fosse. Da quando sono nata, quasi 5 miliardi di anni
fa, non ho mai visto tanta insensibilità verso di me, e verso le generazioni future.
Gli unici popoli che mi hanno rispettata sono stati gli indiani d’America,
veneravano il ''popolo delle stelle'', ma anche me, come pianeta natale. Ad
oggi c'è sulla mia superficie chi inquina, e poi ci sono anche persone
sensibili che mi amano e mi aiutano a respirare, sono una razza rara i
“volontari”. Questo continuo utilizzo di macchine a derivato di petrolio mi sta
facendo aumentare la temperatura, e le mie calotte polari si stanno sciogliendo
sempre di più. Dovremmo tenere sempre in mente un saggio proverbio indiano che
dice: “Solo quando l’ultimo albero sarà abbattuto e l’ultimo fiume avvelenato e
l’ultimo pesce pescato, ci renderemo conto che non possiamo mangiare denaro “.
Genere umano ricorda: “Non puoi essere o restare sano, in un ecosistema malato,
fermati finché sei ancora in tempo!”.
Tua madre Terra
Alessandro D’Errico, 3^B
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