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lunedì 11 maggio 2020

LE LETTERE DALLA TERRA...


Immagina che la Terra stessa scriva una lettera al genere umano

Cari umani,
sono la Terra, no, non la terra che usate per coltivare le piante…
Sono la Terra, il vostro Pianeta, la vostra casa!
Voi abitate sulla mia superficie ed io ne sono fiera.
Come state? Io non tanto bene!
Ed è per questo che vi scrivo, fermatevi e riflettete. Non è più una richiesta, è un obbligo. L’anno scorso le tempeste di fuoco che hanno bruciato i miei polmoni ed i ghiacciai che si disintegrano non vi hanno fermato, né la consapevolezza di essere i soli responsabili di tutto ciò. Continuate a sbagliare ed è difficile ammettere di essere gli unici responsabili di questa grande minaccia.
 Ora le fondamenta stanno cedendo, è il momento che mi ascoltiate…lasciatevi guidare dal buon senso!
 Non sono un nemico, sono un alleato che riporterà l’equilibrio.
Guardatevi attorno e chiedetevi come state, non si può essere sani in un ecosistema malato.
Vi aiuterò, se mi ascoltate.
La Terra.      
         
Ginevra Tomaselli, 3^B
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Cari umani,
come vi sentite in questa quarantena? Rinchiusi per tanto tempo nelle vostre case, come se foste in prigione…
Bhe, sappiate che questo non è niente in confronto a tutto quello che avete prodotto nei miei confronti e vi faccia riflettere sul vostro comportamento. 
Vi ho accolti, vi ho dato terreni dove poter coltivare, cibo da mangiare, pelle con cui potete vestire il vostro corpo, vi ho dato acqua da bere e acqua con cui lavarvi.
Vi ho dato materiali con cui costruire le vostre case, vi ho dato i più bei spettacoli della natura…
Da cascate a foreste incantevoli, da mari immensi a tramonti magnifici, da albe ad altissime montagne da scalare e da cui vedere un magnifico panorama.
Ma a quanto pare a voi non interessa il fatto che vi ho accolti, donandovi tutto ciò…
Ognuno è interessato solo a sé stesso ed alla propria felicità e non quella del prossimo. Mi state uccidendo con tutta la plastica che buttate ogni giorno in mare, con gli animali che uccidete ogni giorno per mettere qualcosa sotto i denti, con le foreste che bruciate quotidianamente per il solo scopo di costruire i “beni,” che ritenete necessari.
Vi ho lasciato fare per ben molto tempo con la speranza che aveste compreso i vostri errori da soli, ma a quanto pare non riuscite ad ampliare la mente, quindi ho deciso di prendere le redini della situazione.
Ora la natura si sta ribellando e sta tornando a fiorire.  Gli animali stanno tornando a passeggiare per le vie delle città e dei paesi, le acque dei mari ritornano cristalline e i delfini nuotano felici.
Sto finalmente respirando un’aria pulita, non inquinata come quella che mi stavate facendo respirare.
Sto rinascendo dalle macerie che avevate creato.
Spero che questa quarantena vi faccia riflettere e non solo su quello che mi avete fatto, ma anche su di voi. Scusate se ho provocato così tante morti, ma con altri metodi non comprendevate, perdonatemi! Non avevo altra scelta!
Detto questo, vi saluto e spero che la prossima volta vi incontrerò più responsabili delle vostre scelte che prendete e che prenderete.
Saluti, la Terra.
                                                                                                                                                                           
Aurora D’Amato,3^B
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Carissimi umani, sono il vostro pianeta Terra. Ho pensato spesso di scrivervi, ma questa volta non posso proprio farne a meno. Sapete, io sono molto più di un semplice pianeta: io sono la vostra dimora, vostra madre Terra e, proprio come voi, sono unica e quindi speciale. Circa duecentomila anni fa siete comparsi e vi siete moltiplicati diventando tantissimi... ma il problema non è questo! La vostra mancanza di rispetto nei miei confronti, dopo avervi dato tutto ciò che possedevo, è quello che mi fa più male. In sette miliardi e mezzo formicolate sulla mia pelle, mi pungete con trivelle per succhiarmi olio, scavate gallerie per estrarmi elementi preziosi e poi mi avvelenate con i rifiuti che buttate dappertutto. Abbattete le foreste, sterminate le mie creature, asfaltate, cementate e bruciate tutto; mi intossicate con i vostri gas e con il tempo siete riusciti anche a cambiare il clima provocando lo scioglimento di gran parte dei miei candidi ghiacciai. Mai nessuna specie aveva osato tanto e anche se molti scienziati, molte associazioni rendono pubblica la mia sofferenza, voi continuate imperterriti a sbagliare. Ricordatevi solo che voi siete quelli che hanno bisogno di me e non io di voi e soprattutto vi posso assicurare che non esiste posto migliore per vivere, anche se vi affannate tanto andando in giro per lo spazio in cerca di un altro pianeta che possa un giorno sostituirmi. La vostra arroganza e indifferenza verso di me sarà la vostra fine, quindi, prendete coscienza delle vostre azioni e cercate di riparare ai danni fatti in tutti questi anni. Io ho solo bisogno del vostro amore e di tante cure, proprio come voi. Ho quattro miliardi e mezzo di anni e da quando avete messo piede sul mio suolo, vi ho amato e sostenuto come solo una madre fa con i propri figli.

VOSTRA MADRE TERRA        


Vittoria Miola, 3^B
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Caro genere umano,
sei mio ospite da generazioni, ti ho offerto di vivere in un paradiso, ma tu mi hai modificato per adattarmi alle tue esigenze. Sei responsabile dell’estinzione della maggior parte della specie animale, con la quale dovevi convivere, del disboscamento e delle tempeste di fuoco che hanno bruciato i miei polmoni. Mi hai contaminato in cambio di denaro, le mie fondamenta stanno cedendo; fiumi, oceani sono ormai inquinati dalla plastica, mi stai ripulendo. Cento anni fa hai scoperto la combustione a petrolio, non sapendo però le conseguenze che avrebbe portato su di me. Ad oggi sono delusa da te, in quanto anche se hai visto che essa porta effetti negativi, continui ad usarla come se nulla fosse. Da quando sono nata, quasi 5 miliardi di anni fa, non ho mai visto tanta insensibilità verso di me, e verso le generazioni future. Gli unici popoli che mi hanno rispettata sono stati gli indiani d’America, veneravano il ''popolo delle stelle'', ma anche me, come pianeta natale. Ad oggi c'è sulla mia superficie chi inquina, e poi ci sono anche persone sensibili che mi amano e mi aiutano a respirare, sono una razza rara i “volontari”. Questo continuo utilizzo di macchine a derivato di petrolio mi sta facendo aumentare la temperatura, e le mie calotte polari si stanno sciogliendo sempre di più. Dovremmo tenere sempre in mente un saggio proverbio indiano che dice: “Solo quando l’ultimo albero sarà abbattuto e l’ultimo fiume avvelenato e l’ultimo pesce pescato, ci renderemo conto che non possiamo mangiare denaro “. Genere umano ricorda: “Non puoi essere o restare sano, in un ecosistema malato, fermati finché sei ancora in tempo!”.

Tua madre Terra              

Alessandro D’Errico, 3^B


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